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Cosa ci fa capire se è il caso oppure noi che scegliamo il poker come hobby o come interesse a cui dedicarci anima e corpo? Non basta che il gioco ci piaccia, dobbiamo star attenti ai tratti del nostro carattere che potrebbero non essere affatto compatibili.
Per giocare a poker non è necessario solamente imparare le regole , fare un po’ di pratica ed avere una piccola somma utile per entrare sui tavoli verdi. Per essere dei semplici giocatori, anche amatoriali (e non solo professionali), bisogna avere determinate caratteristiche o ancor meglio non bisogna averne delle altre. Ecco allora quali sono gli aspetti caratteriali che, se ne siete in possesso, è meglio desistiate dal desiderio di tenere le carte in mano e vi scegliate un altro passatempo.
Fate questo piccolo test, e se la vostra risposta a tutte (o quasi tutte) le domande di seguito è un “si”, allora il poker non fa per voi: provate uno sport, un’alternativa di svago, ma lasciate perdere le carte.
Quando state facendo qualcosa pensate a cosa farete dopo ancora, e quando dovreste concentrarvi vi ritrovate invece con la testa tra le nuvole? E’ normale, capita a molti: la distrazione è un tratto del carattere.
La difficoltà a concentrarsi è però un problema insormontabile per chi gioca a poker : in questo contesto bisogna seguire il gioco, controllare i movimenti degli avversari e non distrarsi per scrutare i segnali che gli altri potrebbero inviare.
Se pensiamo poi al poker online, dove ci sono tempi di attesa tra una mano e l’altra da passare tranquillamente a casa propria sul divano, allora si rischia grosso. Potrebbe venirvi l’idea di navigare un po’, andare a prendervi un caffè, fare una telefonata.. ma una sessione di cash game o un torneo non consentono larghi margini a queste opzioni. Anche mettendosi in sit out si perde, anche se più lentamente come è ovvio. Se siete molto distratti, il poker non è adatto a voi.
Tra le basi del poker, sia Texas Hold’em che non, c’è l’importanza della matematica che è utile ad essere dei players vincenti. Questo gioco è un mix di fortuna, abilità e capacità, con un’importante parte di calcolo e statistica. Un esempio? Le odds, ossia la possibilità di chiudere un punto al turn o al river, da valutare e calcolare per essere in grado di prendere la giusta decisione.
Si tratta di quindi di un aspetto puramente matematico, fondamentale per qualunque giocatore di poker voglia trarre profitti dalla sua “esperienza” con la carte in mano. Se non volete sentir parlare di matematica e di calcoli di probabilità, allora il poker non è affatto un passatempo adatto a voi.
Se comprate un “gratta e vinci” e provate a cercare i numeretti o i simboli che vi arricchiranno potete appellarvi alla dea bendata, se invece siete ad un tavolo verde e state giocando a poker, non avete motivo di fare una cosa simile.
“Il poker è una combinazione di fortuna e abilità. La gente crede che poter dominare la parte abilità sia difficile, ma si sbaglia. Il trucco nel poker è poter dominare la fortuna”. Questo scriveva il poker player e poker manager Germano Martucci, interpellato sulla questione fortuna. Ecco, riflettete bene su queste parole, perché se pensate davvero che la fortuna nel poker conduca il gioco, vi sbagliate di grosso. La fortuna conta ed ha un ruolo rilevante, ma solamente l’abilità del singolo player fa la differenza e può portare alla vittoria anche con le carte peggiori del tavolo. Non siete d’accordo? Allora non giocate a poker, spendere dei soldi per poi confidare nella dea bendata invece di divertirsi ad affrontare avversari e situazioni che potete cambiare, non ha proprio senso.
Il poker è un gioco dove in palio ci sono soldi, e come tale potrebbe essere visto da qualcuno come una facile fonte di reddito. Ecco, sfatate il mito del giocatore di poker che facilmente si mantiene e conduce una vita di lusso senza lavorare. Per guadagnare soldi bisogna impiegare tempo ed energie, dopo aver studiato a fondo la tecnica e messo in pratica ora ed ore di pratica. Solo pochi diventano professional poker player e riescono a vivere di questo: ad ogni modo, chi ha le abilità giuste e ha impegnato anni a migliorare il giocatore che è in lui, affronta lunghi viaggi e sessioni di gioco interminabili degni di un vero e proprio lavoro!
Altro fattore dominante in questo gioco, è il controllo delle emozioni. Se vuoi giocare a poker dal vivo, non puoi “tener scritto” sul tuo viso cosa ti sta accadendo: sei seduto ad un tavolo verde e il dealer ti da una coppia alta, avrai senza dubbio un’emozione positiva ed i tuoi occhi e la tua bocca tenteranno spontaneamente di mostrarlo, ma tu dovrai essere impassibile e non mostrare nulla di te. Un singolo sguardo o un tono di voce possono dire più di mille parole, e se proprio non riesci a mascherare le tue emozioni, allora non andrai lontano in questo gioco. I migliori professional poker player non fanno trapelare la minima emozione, ma se tu invece sei il perfetto opposto e non sai trattenere un sorrisetto, un sospiro o altri segni di quello che solo tu sai ti stia accadendo, allora il poker non fa assolutamente al caso tuo!